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        “La chiave di lettura della sua arte figurativa è particolare, bisogna porre specifica attenzione. Egli infatti, pur dipingendo oggetti o luoghi del quotidiano, o della realtà fisica della materia, invita lo spettatore dei suoi quadri a «guardare» al di là della tecnica e della forma di ciò che osservano”

         

        Chigusa Kuraishi

         “Il percorso creativo di Gaetano Mongiardi  – nato il 21 giugno 1976 a Gasperina (Catanzaro), da oltre 20 anni residente a Perugia – è segnato inizialmente dall’interesse per l’arte informale e materica. Formatosi all’Accademia di belle arti Pietro Vannucci di Perugia, dove ha seguito corsi di pittura, Mongiardi si è dedicato a indagare, in quadri e installazioni, equilibri e rapporti fra gli aspetti geometrici, cromatici e musicali della composizione artistica. Appartengono a questo periodo le opere presentate in alcune mostre collettive organizzate in collaborazione con la stessa Accademia Vannucci.
           Il passaggio dall’informale al figurativo avviene in modo naturale e conserva i caratteri dell’essenzialità, con segni e colori studiati e ricercati. L’attenzione dell’artista si dirige sui luoghi e gli oggetti della vita quotidiana, su paesaggi e spazi della vita collettiva. Quello di Mongiardi è un figurativo personale: dipinge non tanto e non solo ciò che vede, ma ciò che sente. Nella sua visione del lavoro artistico il quadro resta – e deve restare – aperto alla lettura e all’interpretazione di chi lo guarda, perché le opere d’arte non raccontano una storia, ma la iniziano.
           Mongiardi ha esposto le sue ultime opere in tre mostre personali: “Still life”, una serie di nature morte, alla Galleria Artemisia di Perugia (2018); “About the lake”, dipinti dedicati al lago Trasimeno, al Museo della pesca di San Feliciano di Magione (2019); “Dritto/Rovescio”, nature morte e scorci urbani realizzati in gran parte durante il recente lockdown per la crisi sanitaria, all’ex Chiesa della Misericordia di Perugia (2021).”
        Testo di Fausto Belia.